La stagione agonistica 2020 si è appena conclusa. Nonostante le ovvie difficoltà dettate dalla pandemia, il calendario gare è riuscito comunque a offrire una moltitudine di competizioni per tutte le fasce d’età.
La Federazione ha lavorato davvero molto bene: con grande determinazione e professionalità ha riprogrammato tutti gli eventi più importanti e ha permesso ai nostri giocatori di non perdere l’anno agonistico.
Un ringraziamento particolare va fatto anche ai Circoli di Golf che, con la loro disponibilità, hanno reso possibile il recupero di tutti i Campionati Individuali e delle più importanti Gare Nazionali.
Come ben sapete l’Ordine di Merito era stato congelato intorno al 9 marzo e in pochi credevano nella possibilità di una riapertura e di un regolare svolgimento di tutte le competizioni.
Fortunatamente abbiamo ripreso a gareggiare al momento giusto e, grazie all’intenso calendario estivo, l’Ordine di Merito 2020 ha potuto aggiornarsi di settimana in settimana e ci ha consegnato un attendibile risultato finale che rispecchia i valori visti in campo.
Questa corretta proiezione dell’anno agonistico ci permetterà quindi di utilizzare i valori e i numeri espressi sia per le iscrizioni alle gare del 2021 che per l’assegnazione delle categorie nazionali, dai Gin (Giovani di interesse nazionale) ai Brevetti giovanili.
Non dimentichiamoci che questi sforzi hanno anche permesso ai nostri atleti di guadagnare preziosi punti nel World Ranking, una graduatoria che li vede in partenza molto svantaggiati per il basso valore che viene ormai attribuito alla categoria delle nostre gare.
L’unica nota negativa di questa stagione agonistica è stata la drastica riduzione degli impegni europei: i nazionali hanno infatti dovuto rinunciare alla maggior parte dei prestigiosi tornei esteri a causa delle tante problematiche causate dalle doverose restrizioni dovute al Covid-19.
Le uniche gare disputate fuori dal territorio italiano sono state il British Amateur Championship, gli Europei Individuali e quelli a Squadre.
Per alcuni ragazzi, che a fine anno passeranno di categoria, tutto ciò ha significato perdere l’ultima possibilità di portare a casa un titolo europeo di quella fascia d’età, ma non disperiamo: sono giovani e hanno a disposizione tutto il tempo necessario per soddisfare la loro fame di vittorie.
Per assurdo l’unica vera soddisfazione di questo difficile 2020 è stata che, rispetto agli anni passati, da luglio a ottobre si è potuto giocare tutte le settimane: una vera novità per i nostri appassionati di golf, un calendario molto intenso che ha finalmente spostato i ragazzi dalle spiagge ai green.
Anche i circuiti professionistici hanno avuto i loro enormi problemi e hanno dovuto cancellare la maggior parte delle competizioni europee.
È bello poter constatare che anche in questo settore l’Italia ha avuto parecchie soddisfazioni dal punto di vista organizzativo: siamo riusciti infatti a disputare ben tre tappe dell’Alps Tour, una del Challenge e il Campionato Nazionale, oltre all’Open d’Italia ovviamente.
Ne approfitto per fare i miei complimenti al Chervò Golf San Vigilio: il campo, nonostante il poco tempo di preavviso, si è presentato con green perfetti e finalmente con delle ‘facilities’ che hanno pienamente soddisfatto tutti i partecipanti.
Campo pratica, zona approcci e putting green sono stati davvero all’altezza della situazione. Erano anni che non si vedevano zone di allenamento di questo livello: well done!
Il quasi regolare svolgimento delle gare professionistiche è stato davvero un traguardo tanto inaspettato quanto straordinario, che ha permesso ai nostri migliori dilettanti di rimpiazzare le gare perse all’estero con importanti esperienze fra i grandi.
Proprio in queste occasioni abbiamo avuto modo di apprezzare delle buone prestazioni dei nostri amateur, soprattutto quelli che a fine anno sarebbero dovuti passare al professionismo.
Dico sarebbero perché purtroppo la Qualifying School è stata cancellata e per il 2021 non ci sarà quindi alcuna possibilità di promozione per Challenge ed European Tour.
Parlando di risultati, Gregorio De Leo, Andrea Romano, Filippo Celli, Riccardo Bregoli e Davide Buchi hanno ripetutamente dimostrato di poter competere con i pro e avranno ancora un anno intero per migliorare ulteriormente il loro gioco e per potersi preparare al salto di qualità.
Giovanni Manzoni, prima di tornare negli Stati Uniti per gli studi, ha dominato la prima parte della stagione post lockdown con tre splendide vittorie consecutive, esprimendo una grande consistenza di gioco e un’ottima tenuta mentale.
Anche Pietro Bovari si è ben distinto per qualità di gioco e determinazione, lottando in ogni torneo per la vittoria finale.
A Pietro va assegnato all’unanimità il giro dell’anno, lo straordinario 62 fatto registrare a Nepi in occasione del terzo giro del Campionato Nazionale Open: ha lasciato tutti a bocca aperta e ci ha fatto capire il potenziale di questo giovane talento.
Nei Campionati Italiani di categoria si sono messi in luce con due doppiette i giovani Alessio Battista e Giovanni Binaghi, mentre Edoardo Spluga, una vera promessa del golf azzurro, ha vinto come da copione il Campionato Under 12.
Il grande rammarico di quest’anno è stato il taglio totale delle competizioni europee Under 18: la nostra squadra era davvero molto competitiva, peccato. Matteo Cristoni, Alessio Battista, Sebastiano Frau, Lucas Fallotico e Nicoló Agugiaro erano pronti per difendere i colori italiani e battersi per le medaglie.
Come Under 16 sono emersi tre giocatori molto promettenti, il talentuoso figlio d’arte Marco Florioli e i nostri due giovani DeChambeau, Flavio Michetti e Pepy Fenoglio.
Questi due “ragazzotti” hanno dimostrato di avere gioco e carattere da futuri Tour Pro, oltre che una potenza molto rara per quell’età.
Anche i ranking giovanili hanno fatto registrare un altissimo numero di giri fatti dai nostri “ragazzini”, segno che anche i più piccoli non sono stati a guardare.
Qui il ringraziamento va solo e unicamente a una categoria, i genitori. Senza di loro, senza i loro sacrifici e senza il loro entusiasmo nell’accompagnare i propri figli ai tornei, il golf giovanile italiano crollerebbe in un istante.
Grazie di cuore da parte dello staff della Nazionale!
A livello tecnico i pesanti tre mesi di lockdown non hanno influito sulle prestazioni dei nostri giocatori: gli score ottenuti dai vincitori sono stati molto spesso più bassi degli anni precedenti.
Mi ha fatto davvero piacere vedere i nostri giovani uscire dai tre mesi di stop forzato molto motivati e con la voglia di giocare e di far bene.
Temevo che potessero usare il lockdown come alibi, mettendo le mani avanti per scusare eventuali prestazioni opache ma così non è stato, bravi ragazzi!
Gli alibi fanno parte della vita dei perdenti, voi dovete pensare sempre e solo a migliorare e a entrare in campo con la giusta carica agonistica, pronti a rispettare il risultato finale, qualunque esso sia, forti e consci del fatto che siete comunque dei privilegiati e state praticando uno sport magnifico.
Questo drammatico periodo ci sta infatti insegnando quali siano le vere priorità della vita e i nostri atleti credo abbiano capito la fortuna che hanno nel poter praticare uno sport all’aria aperta che, oltre a insegnarti a rispettare le regole, ti apre le porte a importanti possibilità di studio all’estero.
Spero quindi che in questo lungo inverno il golf giovanile non vada in letargo ma, nel rispetto totale dei protocolli Covid, continui ad allenarsi con un occhio di riguardo alla preparazione atletica: è questo il momento adatto per migliorare forza ed elasticità.
Buon lavoro ragazzi!