Obiettivo Padova e Colli Euganei per il nostro itinerario di questo mese.
Nella bellissima e salutare zona dei bagni termali, celebri in tutto il mondo, si aprono ben quattro percorsi di golf, racchiusi in una manciata di chilometri. Oltre ai due di cui parleremo in queste righe, Montecchia e Frassanelle, non si possono dimenticare le splendide 27 buche di Padova Valsanzibio, un vero must nel segno della tradizione, e il gradevolissimo Terme di Galzignano, nove buche di tutto relax fra grandi alberghi e piscine per le cure.
Al volante della Mercedes-Benz GLE 350 de 4MATIC EQ Power
Partiamo come quasi sempre dalla nostra sede milanese, al volante di una maestosa Mercedes-Benz GLE 350 de 4MATIC EQ Power, vettura d’avanguardia ibrida della Casa di Stoccarda. È una magnifica e ultraspaziosa plug-in, cioè in grado di viaggiare in elettrico ricaricandola a una presa di corrente di rete. E, nello stesso tempo, è assistita da un generoso motore diesel. Il che elimina qualsiasi problema di carenza di energia, per lunghissimi viaggi senza la necessità di una fermata.
Golf della Montecchia
Usciamo al casello di Grisignano dell’Autostrada “Serenissima” e di lì, in una ventina di minuti raggiungiamo la prima meta del nostro itinerario.
Il Golf della Montecchia festeggia nel 2021 i suoi primi trent’anni e lo fa in perfetta forma, nonostante la non facile situazione generata dal COVID 19.
Patron del Circolo è Paolo Casati, imprenditore che ha fatto del golf quasi una missione, per dimostrare che anche nel nostro Paese si può operare con successo fra green e fairway.
Ha inventato il progetto Play Golf 54, che oggi comprende, oltre alla Montecchia, anche i club di Albarella, Terme di Galzignano e Frassanelle, seconda tappa dell’itinerario di questo mese.
Ogni aspetto del club della Montecchia è curato nei dettagli e votato all’eccellenza
Il percorso, distribuito su 27 buche, è stato ideato dall’inglese Tom Macauley, a quei tempi Presidente della British Association of Golf Course Architects. Pianeggiante, è perfettamente calato nel paesaggio che lo circonda. Per movimentarlo, Macauley ha pensato a laghi, piante e a una serie di mound che, oltre a elevare il tasso tecnico del percorso, costringono i meno precisi a giocare su lie non sempre semplicissimi.
Fiore all’occhiello della Montecchia è il suo impegno ecologico e di rispetto dell’ambiente, a 360 gradi.
Accanto a Casati, in una famiglia innamorata del nostro sport
A Golf della Montecchia lavorano la figlia Mariapaola (professionista di golf) e il genero Alessandro De Luca, numero uno della sezione Tappeti Erbosi della Federgolf. Alessandro ha fatto della Montecchia un vero e proprio laboratorio per nuovi esperimenti. Nel 2000 il circolo ha avviato una politica di gestione ambientale mirata aderendo al progetto “Impegnati nel Verde”. Nel 2007 queste attività lo hanno portato a ottenere il riconoscimento Ambientale INV. Capofila fra i circoli italiani, ha convertito da oltre 10 anni il tappeto erboso di tee e fairway in Bermuda. Riducendo così i consumi idrici e portando a zero l’utilizzo degli erbicidi. Coronamento naturale di questo percorso la prestigiosa certificazione internazionale GEO (Golf Environment Organisation).
Il club è inserito nella splendida cornice racchiusa fra la villa dei Conti Emo Capodilista e il castello con torrione del XII secolo che lo sovrasta. La spaziosa clubhouse (ex essiccatoio di tabacco) è dotata di tutti i comfort e degli ultimi ritrovati tecnologici. Da quest’anno il Circolo gestisce in proprio i due ristoranti e il bar, puntando su una brigata di giovani che ha messo a punto un’intelligente menu con proposte moderne e interessanti. E a prezzi davvero accattivanti.
Da ricordare ancora la splendida Montecchia Academy, ai vertici assoluti in Italia.
Il suo nuovissimo Performance Center è un’innovativa struttura per il golf indoor e la preparazione atletica che consente di allenarsi in qualsiasi stagione. Simulatori di ultima generazione quali Trackman, SamPutt Lab, Kvest sono a disposizione dei golfisti così come gli attrezzi Technogym per il fitness. Esemplare anche la zona di campo pratica, con ogni tipo di target per l’allenamento. Completano la struttura la grande piscina e il pool bar annesso.
Il profondo verde di frassanelle
A una manciata di chilometri dalla Montecchia ci aspetta un altro gioiello della collezione Play Golf 54. L’ingresso al Golf Club Frassanelle, dove ci attende Marta Minozzi, marketing manager del Gruppo, è uno fra i più scenografici in assoluto nel panorama italiano.
Superato il cancello, un fitto tunnel di alberi conduce all’interno del grande parco privato.
Al centro di questa magnifica oasi naturale si trovano le 18 buche disegnate da Marco Croze. Realizzata su un’area unitaria senza interruzioni e strade pubbliche, è un vero paradiso per la flora e la fauna. Sono circa duecento gli ettari di verde voluti dal conte Alberto Papafava (1832-1929), che disegnò il parco attorno al 1860 e lo impreziosì nei decenni successivi con interventi particolari fra cui le grotte artificiali. Pittore del Romanticismo, Papafava ripensò la proprietà di Frassanelle interpretando molto bene la situazione orografica del territorio, ben diversificato tra collina e pianura.
La clubhouse del Circolo è pratica, accogliente e insediata in un casale agricolo che ha mantenuto i suoi caratteri originali. Gli interni, in un piacevole stile country inglese che caratterizza le sale comuni, sono gradevoli e ospitali, con bar e ristorante, che propone piatti della migliore cucina veneta.
Al di sotto, nella zona interrata si aprono la segreteria e gli spogliatoi.
Da ricordare anche la bella piscina all’aperto.
Particolari e interessanti le 18 buche di Frassanelle, aperte nel 1988.
Fairway in campo aperto aprono e chiudono il percorso e si mescolano ad altri immersi fra gli alberi, che in modo naturale entrano spesso in gioco. Da tenere in conto per lo score i numerosi ostacoli d’acqua, rappresentati dai vari laghetti che ornano il Parco. Con i suoi quasi 6.200 metri, Frassanelle mette alla prova anche i giocatori con handicap basso.
Signature hole del campo è senz’altro la 15
Par 3 di 150 metri, con altre due penisole di tee avanzate, obbliga a volare il vasto lago per arrivare al green racchiuso in una grandiosa cornice di alberi. Ricordiamo anche la 18, par 5 di lunghezza ragguardevole (circa 550 metri), battezzato “L’Arco” in quanto il tee shot si colloca tra due enormi querce. Seguendo la stessa filosofia di Montecchia, che contraddistingue i campi di Play Golf 54, il tappeto erboso è stato convertito in Bermuda, con grandi vantaggi nel gioco, estetici e di rispetto dell’ambiente.