Gli appassionati conoscono il Llanymynech Club perché circolo che ha visto muovere i primi swing al campione Masters 1991 Ian Woosnam. In pochi sanno però che il circolo si trova sul confine tra Galles e Inghilterra, due paesi che stanno trattando diversamente la riapertura.
Il rebus è quindi: giocare o non giocare? Questo il dilemma che s’è trovato a fronteggiare il presidente del Llanymynech Club di Oswestry, di fatto nella contea inglese dello Shropshire. Il problema è emerso dopo che l’Inghilterra ha dato l’ok alla riapertura, cosa che non ha fatto il Galles.
Il Llanymynech vanta un percorso con 18 buche di cui solamente due sono sul suolo inglese. Altre 15 su quello gallese, mentre la restante è divisa a metà col tee shot in Galles e green in Inghilterra. Uno scenario davvero singolare che ha portato il presidente Sandy Johnson, a chiedere una consulenza legale per proteggere soci e appassionati da eventuali sanzioni pecuniarie o misure restrittive fino all’arresto. Questo perché mentre l’esecutivo inglese forniva il suo via libera alla riapertura dei circoli, quello gallese prendeva tempo.
Llanymynech Club, le dichiarazioni
“Non vogliamo che nessun socio venga arrestato e non intendiamo tenere aperte solamente due buche e mezzo del Club”, lo sfogo iniziale di Sandy Johnson. Una diatriba superata poi dalla luce verde accesa per i circoli anche dal governo gallese per quel che riguarda le riaperture, “a discrezione e con effetto immediato”. Con la Wales Golf Federation che ha però invitato i club ad aspettare il 18 maggio per attenersi nella giusta misura al protocollo di massima sicurezza.
Ripartenza con incognite in Galles, mentre in Inghilterra si è assistito da subito a un boom di prenotazioni. Sì al golf ma non in tutto il Regno Unito, dove la questione resta complicata. In Irlanda del Nord e in Scozia non è ancora consentito giocare e ora i circoli rischiano di andare incontro a una crisi, anche economica, irreversibile.