Eccellenza, prestigio, esclusività, storia e passione si intrecciano nel circolo di Montorfano. Un’esperienza resa unica da strutture, accoglienza e servizi premium e da un campo iconico, premiato come numero uno in Italia da Leading Courses.
Chi è golfista sa che uno degli aspetti più piacevoli è certamente quello di partire con la sacca al seguito, alla ricerca di nuove sfide e di campi da sogno.
Competizioni a parte, è questa una delle chiavi della enorme popolarità di questo gioco, capace di regalare a ogni appassionato esperienze uniche nei luoghi e nei club più affascinanti del mondo.
Spesso e volentieri siamo attratti da mete oltreoceano, dimenticandoci che anche in Italia ci sono alcune eccellenze golfistiche che tutto il mondo ci invidia.
Una di queste è il Circolo Golf Villa d’Este, club tra i più antichi e prestigiosi della nostra penisola che nel 2026 festeggerà i suoi primi cent’anni di vita.
Anche per chi come il sottoscritto ha avuto la fortuna di visitare per lavoro molte realtà golfistiche internazionali di assoluto livello, il solo varcare i cancelli del club di Montorfano regala sempre un’emozione fuori dall’ordinario.
I crismi dell’eccellenza assoluta sono a portata di ogni sguardo: l’imponente viale alberato che conduce al piazzale è quello dei circoli di grande spessore, la club house, di tipica impronta anglosassone, un tocco di stile e raffinatezza.
L’accoglienza e il primo approccio nei locali sono il prologo di un’esperienza che lascia il segno, in attesa di scoprire dalla scenografica terrazza il fascino del suo gioiello, il campo.
Il campo
18 buche di grande personalità, una sfida senza tempo e uno straordinario omaggio alla vera essenza del gioco del golf.
Un percorso che ancora oggi, a distanza di quasi cent’anni, è riconosciuto come il numero uno in Italia da Leading Courses, una delle referenze golfistiche assolute.
Storia e tradizione qui sono di casa. Sul libro del circolo ci sono le firme di molti nomi dell’aristocrazia europea, nonché del gotha dell’industria, dell’arte e del cinema mondiale.
Qui si sono disputati ben 12 Open d’Italia, un record ancora imbattuto, 57 Campionati Internazionali d’Italia Maschili e 39 edizioni di quello femminile.
Dallo scorso anno Villa d’Este ha alla sua guida un nuovo presidente, l’ottavo della sua storia, Alberto Beretta. Milanese, 56 anni, Beretta si è subito messo al lavoro con l’obiettivo dichiarato di ridare slancio alle eccellenze assolute del circolo, a partire dal campo:
“La mia scelta nasce per un amore incondizionato nei confronti di questo club, che tra l’altro è stata anche la location che mi ha permesso di conoscere mia moglie e creare una splendida famiglia. Un senso quindi di dovere e di gratitudine, una scelta fatta per passione che, seppur in un momento non certo semplice a livello economico, ho affrontato con serenità grazie alla forza della mia trentennale esperienza lavorativa nella mia azienda. I circoli oggi devono essere gestiti da persone che abbiano già maturato esperienze anche con grandi criticità: si tratta di un’azienda a tutti gli effetti e la principale responsabilità del presidente è quella di trovare un equilibrio economico-finanziario. Ho approcciato la nuova carica con grande professionalità, ascoltando i soci e il mondo esterno, e osservando le realtà di successo del nostro settore per capire cosa andasse fatto. Ho ereditato un’eccellenza, una struttura che negli anni recenti era già migliorata con l’avvento nel 2020 di Matteo Pau in qualità di superintendent, impostata per avere un campo che raggiungesse livelli veramente straordinari”.
Il percorso quindi prima di tutto, considerato un asset trasversale per la crescita del circolo comasco sia a livello di soci che di turismo golfistico.
L’obiettivo è migliorare sempre più la qualità, già premiata negli ultimi anni con prestigiosi riconoscimenti internazionali. “Abbiamo migliorato sensibilmente il percorso – prosegue Beretta -, rinnovato il parco macchine, ed eseguiamo un top dressing ai green una volta alla settimana per renderli sempre più ‘challenging’, aspetto questo sempre molto apprezzato da tutti. Il campo è il bene di punta attorno al quale cresce nel tempo il valore del club e consente l’acquisizione di nuovi soci e l’arrivo di sempre più ospiti dall’estero.
Vogliamo raggiungere standard sempre più elevati e la strada che abbiamo iniziato ci sta portando a risultati eccellenti. Lo scorso anno abbiamo installato sulle seconde 9 buche un nuovo impianto di irrigazione, tra novembre e gennaio sarà fatto quello delle prime 9 e poi allargheremo i tee di partenza. Tutte attività che portiamo avanti quotidianamente con grande impegno da parte di tutti”.
L’obiettivo dichiarato è ambizioso ma realistico: “Dobbiamo far vivere una customer experience a 360 gradi. Il sogno è quello di generare un ‘Effetto wow’ dal momento in cui si apre il cancello a quello in cui il cliente ci saluta. I nostri soci e gli esterni ci giudicano in vari momenti della loro visita, dall’accoglienza al campo, dalla ristorazione ai servizi, tutti elementi su cui poniamo massima attenzione per raggiungere livelli di eccellenza assoluta”.
A Villa d’Este la cura dei dettagli è maniacale e lo si percepisce in ogni istante trascorso al club. Villa d’Este è ormai uno dei pochissimi se non l’unico circolo italiano che fornisce un servizio di accoglienza all’arrivo sul piazzale a ogni ospite, senza dimenticare che i bastoni, una volta terminato il gioco, vengono puliti dal caddie master e riportati all’ingresso. “È l’attenzione ai dettagli che ci deve contraddistinguere – precisa Beretta -, soprattutto perché la nostra clientela è sempre più internazionale. L’80% dei nostri green fee è infatti generata da giocatori stranieri, svizzeri, francesi, scandinavi, spagnoli e americani su tutti”.
Una customer experience quindi trasversale per soci, ospiti ma anche per gli eventi corporate di livello. Villa d’Este è infatti riconosciuto come circolo premium e quindi sede ideale per organizzare giornate esclusive in un contesto unico. “Abbiamo molte società di private banking e del lusso, come Patek Phillippe, che da anni scelgono come punto di riferimento il nostro club per i loro eventi golf. Società che hanno quindi una clientela di eccellenza e che vogliono regalare a loro un’esperienza fuori dall’ordinario”.
Villa d’Este è un’eccellenza non solo per il suo iconico campo ma per i servizi, un vero fiore all’occhiello, a partire dal pro-shop, una raffinata boutique dove trovare non solo il meglio dell’attrezzatura ma anche accessori e campi di abbigliamento e di moda firmati con il logo del circolo. La Green Golf Academy, gestita da Alessandro Frigerio, è da anni una referenza per l’insegnamento grazie all’utilizzo dei migliori strumenti per l’analisi dello swing. Senza dimenticare i raffinati e moderni Lodge Golf Villa d’Este, immersi nella natura a due passi dalla club house, in grado di accogliere gli ospiti per un rilassante weekend.
Il turismo rimane un fattore importante per il club e i numeri sono in netta crescita. “Gli ospiti ci lasciano sempre soddisfatti – ci ricorda Beretta -, le nostre sono 18 buche che non dimentichi facilmente. Pur essendo un campo del 1926 è molto challenging. Ancora oggi è difficile e affascinante da interpretare perché ogni buca ha un suo carattere e un’identità ben precisa. Il bello è anche che non esiste né una buca facile né una simile all’altra”.
A quasi un anno dall’inizio del suo mandato il bilancio è positivo: “Uscivamo da un’annata in cui i circoli avevano usufruito di finanziamenti dallo Stato per il Covid quindi il 2021 è stato un anno zero per molti versi. Un anno delicato in cui i circoli hanno dovuto anche fronteggiare un aumento sensibile dell’inflazione e dei costi delle materie prime. Abbiamo raggiunto però un equilibrio economico-finanziario e questo mi rende soddisfatto perché significa che stiamo lavorando bene, grazie al contributo di tutto il nostro staff, a partire dal direttore, Andrea Contigiani. Il 2022 è stato ottimo, ora dobbiamo come tutti gestire al meglio questo momento.
Ci aspettiamo una crescita anche nel 2023 e i primi mesi hanno confermato l’ottimo trend. La manutenzione per noi è all’ordine del giorno, così come l’arredamento, che deve essere in linea con la storia del circolo, innovativo nella tradizione. Bisogna sempre migliorarsi, quindi faremo senz’altro nuovi investimenti a mano a mano che le condizioni ce lo permetteranno. L’obiettivo è una crescita costante della qualità dei servizi e, di pari passo, una visibilità sempre più internazionale grazie ai giocatori esteri. Un sogno sarebbe anche quello di tornare a ospitare un grande evento internazionale. Quest’anno avremo gli assoluti femminili, un’importante e prestigiosa vetrina per Villa d’Este, ma sarebbe fantastico riavere un evento professionistico che possa dare ancora più visibilità al club. Noi continueremo sulla strada intrapresa, quella di rendere sempre più unico Villa d’Este, le sue infrastrutture e il campo. Quando si finisce per amare i dettagli c’è e ci sarà sempre qualcosa da fare”.