Un ampio semicerchio disegna il Golfo di Follonica. Piombino a nord e Punta Ala a sud sono i punti estremi di fronte al Tirreno, con l’isola d’Elba distesa all’orizzonte. in questo bel contesto naturale è in retta d’arrivo il progetto del Riva Toscana Golf Resort & Spa. Il nuovo golf aprirà nei prossimi mesi a proprio Follonica (Grosseto), località balneare Toscana che si trova proprio a metà del golfo omonimo.
Si tratta del primo percorso che si inaugurerà in Italia dopo vari anni di stasi, e anzi a fronte di alcune chiusure più o meno “dolorose”. Ci sono tutte le premesse perché il Riva Toscana diventi una destinazione di grande interesse. Dietro la realizzazione, la passione di Paolo Negroni. Bresciano, membro della celebre famiglia di prodotti alimentari, è golfista da sempre e a lungo è stato impegnato a livello dirigenziale nel club di Bogliaco.
Nel 2018 Negroni ha acquistato all’asta, per circa 1 milione e 750mila euro, l’intera area, attorno ai 55 ettari, e le costruzioni avviate in base a un progetto risalente al 1995 della società Val degli Olmi e decaduto nel corso degli anni.
Riva Toscana sorgerà non distante dal Golf Club Punta Ala (a meno di mezz’ora d’auto) e dal Golf Club Toscana di Gavorrano, raggiungibile in una ventina di minuti. Un bel triangolo di percorsi con caratteristiche diverse e capaci quindi di integrarsi per offrire un’offerta comune di tutto rispetto. Ci auguriamo possa essere così.
A completare l’importante offerta golfistica della provincia di Grosseto, i due splendidi resort dell’Argentario e di Terme di Saturnia.
Riva Toscana è un par 72 su 18 buche per una lunghezza di 6.475 metri, fra la vecchia Aurelia e la Variante Aurelia, a un chilometro e mezzo dall’uscita Follonica Nord della E90. Il progetto venne realizzato da Giulio Cavalsani, con esperienze legate ai percorsi del Milano, di Punta Ala e di Monticello. Accanto alla sua firma anche quella del figlio Emanuele, purtroppo prematuramente scomparso nel 2019.
Nel percorso stanno sorgendo un albergo a 4 stelle con 52 camere per 120 posti letto, dislocate in clubhouse e due foresterie. A disposizione degli ospiti anche una Spa e due piscine esterne.
Completano il progetto bar e ristorante, con 120 posti coperti e 200 all’aperto, oltre a un parcheggio per 200 vetture. La parte golf, verrà gestita direttamente da Negroni, mentre il resto sarà affidato a una società di management alberghiero. In tutto la previsione è quella di offrire lavoro a circa 40 persone.
Tre grandi laghi garantiranno l’approvvigionamento idrico ed entreranno in gioco su alcune buche. Dodici di queste potranno godere della vista del Tirreno che, nel punto più vicino, si trova a poco più di 200 metri.
Il tappeto erboso in macroterma garantirà ottima giocabilità anche nei periodi più caldi, consentendo nel contempo un notevole risparmio di acqua per l’irrigazione. Fra gli obiettivi anche la produzione di olio IGP toscano biologico nell’area coperta dal golf.
L’apertura è prevista per metà/fine luglio, COVID permettendo.
Architetto e gentiluomo
Giulio Cavalsani, progettista negli anni ’90 del percorso di Follonica, ha lasciato in eredità al golf italiano alcuni importanti lavori e come architetto è l’immagine, oggi difficilmente riscontrabile, di vero gentiluomo dei green.
Cavalsani è scomparso nel luglio del 2013, alla bella età di 97 anni. all’età di 97 anni. Originario di Portomaggiore (Ferrara), arrivò in Maremma nel 1960, dopo 10 anni trascorsi a capo della segreteria del Gol Club Milano.
Nel 1962 è stato il progettista e direttore dei lavori dello splendido campo a 18 buche di Punta Ala. Con grande competenza, impegno e mezzi a disposizione Cavalsani riuscì a trovare i terreni per la costruzione del campo.
Superando grandi difficoltà di carattere tecnico, completò i lavori in tempi rapidi. Il percorso di circa 60 ettari venne aperto al gioco nel 1964, a soli due anni di distanza dall’inizio dei lavori. Fu poi segretario di Punta Ala fino al 1993.
Ottimo giocatore di golf a livello scratch, Cavalsani ha partecipato a campionati nazionali e internazionali. Inoltre è stato fondatore e presidente dell’Associazione Segretari di circolo, l’attuale AITG.