A bordo della Mercedes-Benz EQS, SUV 100% elettrico, siamo stati nel cuore delle Dolomiti, montagne patrimonio dell’Unesco, per una due giorni tra golf e natura.

Amo le Dolomiti. Certo, la mia passione per gli sport invernali facilita questo sentimento. Ma non è solo per la bellezza dei luoghi, unici al mondo. È una questione di mentalità. Qui il legame delle persone al territorio è forte, nel segno del rispetto e della tradizione. Gente che tra queste alture ha costruito la propria storia plasmando la terra centimetro dopo centimetro. E se è vero che l’offerta invernale ha portato le Dolomiti a primeggiare nel mondo, con 12 valli e oltre 1.200 chilometri di piste da percorrere tutte sci ai piedi, quella estiva non è da meno.

Il trekking valorizza il passato di queste montagne, teatro dei due conflitti mondiali, e le strutture presenti consentono di vivere esperienze indimenticabili immersi nella natura. Ed è proprio l’ambiente a guidare la vita degli altoatesini. La terra che dà loro prodotti tipici speciali: dai formaggi al vino, dalla carne alle erbe che vengono utilizzate con usanze che si tramandano da secoli. E proprio in tema di rispetto per l’ambiente la scelta della nostra vettura non poteva essere migliore. Mercedes-Benz EQS SUV 450 4MATIC, l’ammiraglia SUV full electric della casa di Stoccarda.

Esclusiva ed imponente: persino la chiave trasmette la sensazione del lusso. La Mercedes-Benz EQS SUV conserva diversi elementi della berlina EQS, quali la mascherina chiusa nera e la fascia luminosa che unisce i gruppi ottici con una luce generata da 1,3 milioni di micro specchi che possono proiettare disegni e indicazioni. Anche il posteriore richiama la EQS, come la striscia che unisce i fari per una firma luminosa unica e inconfondibile. La fiancata è ovviamente molto più alta, ma il tetto abbastanza spiovente la alleggerisce molto. Il bagagliaio è infinito. Stiamo parlando di una vettura di quasi 5 metri e 20 centimetri e 645 litri di carico. Ci stanno sacche, valigie e macchine fotografiche senza alcun problema.

 

Poi si aprono le portiere e il lusso diventa lampante. Dire che è un’auto che ha tutto, ma proprio tutto, può sembrare addirittura riduttivo. Un esempio? Presto detto: il software con capacità di apprendimento con l’interfaccia MBUX assimila dal comportamento dei passeggeri, suggerendo funzioni personalizzate per infotainment, comfort e regolazioni della vettura. Vi sedete a bordo e l’auto sistema tutto in base alla vostra fisicità e preferenze. Il display MBUX Hyperscreen occupa l’intero spazio frontale, da montante a montante, e include quadro strumenti, display per tutte le funzioni della vettura e un secondo display per il passeggero. Sebbene l’equipaggiamento sia pressoché infinito, l’utilizzo è sorprendentemente semplice. Non volete le indicazioni vocali dal navigatore? C’è il tasto sul display per disattivarle, evitando di dover andare alla ricerca nei sotto menù, in linea con la strategia ‘zero layer’ della Casa con la Stella. Gradite un massaggio? Facile: tasto comfort, sedili e scegliete quale tipologia preferite. E poi i led che riempiono l’ambiente e segnalano situazioni di pericolo, l’assistenza alla guida a partire dal parcheggio sino alle condizioni più estreme. 

 

Golf Club Appiano

Partiamo in direzione Bolzano alle 19 per raggiungere il nostro primo circolo. Il traffico cittadino non spaventa e, anzi, pare che la EQS SUV incuta un certo timore reverenziale agli altri automobilisti. Alcuni cedono il passo per la mole superiore mentre i più si fermano ad ammirarne la bellezza da ogni lato. In autostrada ci si rende conto di quanto siano lontani i tempi in cui i viaggi erano uno stress. Con Diego chiacchieriamo nel totale silenzio grazie al propulsore  elettrico e la perfetta penetrazione aerodinamica che azzera il rumore del vento. In tre ore siamo a Bolzano e, a soli otto chilometri dal casello, raggiungiamo il Golf Club Appiano. 

L’edificio, che avevamo visto in fase di completamento qualche anno fa, ora è una splendida struttura che ospita 22 camere, un centro benessere, una terrazza con piscina, la club house, un ristorante e un bar. All’esterno si avverte ancora il profumo di carne cotta alla griglia ma noi optiamo per una più semplice e rapida pizza. Una cosa che ci ha colpito è vedere persone che trascorrono una serata con amici a fianco di altre ancora vestite da golf. Un circolo giovane, non ingessato e divertente. Ci fermiamo a chiacchierare accorgendoci che la lingua prevalente è il tedesco. Non una novità per chi è abituato a frequentare queste latitudini, ma neppure un fastidio poiché altoatesini, ma anche tedeschi e austriaci, parlano italiano o tentano di farlo.

Le camere sono nuovissime e uniscono la modernità alla tradizione. Godiamo delle ampie vetrate al mattino quando la luce illumina la distesa di meleti che circondano l’hotel. Una più che abbondante colazione e poi via per la giornata in campo. Il percorso nove buche è manutenuto maniacalmente. Nulla è fuori posto e giustifica i 60 euro di green fee. L’acqua è un elemento predominante. I giocatori di handicap alto probabilmente dovranno portare con sé una buona scorta di palline mentre per quelli più abili il rispetto del disegno è fondamentale per evitare disastri. Seppur circondato da montagne è campo è pianeggiante e non presenta colpi ciechi.

Il golf è solo una delle numerose offerte del posto. Per i cultori della palestra è presente una sala attrezzata mentre se, come noi, amate stare all’aria aperta, con le biciclette è possibile visitare le località nelle vicinanze. Siamo nel cuore delle coltivazioni di mele ma anche del Nettare degli Dei con la Strada del vino che accarezza la proprietà. San Michele e San Paolo, storici paesi a pochi chilometri dal circolo, meritano una visita così come le loro cantine. L’hotel ha anche un campo da tennis e da padel ma noi preferiamo aspettare l’ora di cena nella SPA prima di godere gli ultimi raggi di sole nella piscina sulla terrazza. I profumi della grill house ci pervadono ed è tempo di festa che trascorriamo chiacchierando di golf.

La mattina seguente la EQS SUV, caricata al circolo, è pronta per regalarci emozioni. La destinazione è il Golf Dolomiti. Sebbene il club sia in provincia di Trento, il circolo di Sarnonico è inserito tra i golf club che Hannes Schnitzer da oltre 20 anni promuove con Golfin Suedtirol. The Lodge Hotel di Appiano è una base di partenza perfetta per andare a giocare nei nove circoli dell’Alto Adige a meno che preferiate una vacanza itinerante optando per uno degli oltre 70 hotel partner. 

Dolomiti Golf Club

Ma torniamo a bordo. Da Appiano saliamo verso il Passo della Mendola dal percorso orientale arrampicandoci per i 17 tornanti che hanno segnato grandi pagine nella storia del ciclismo. La strada ha 150 anni ed è scavata nelle pareti rocciose regalando scorci mozzafiato. Le emozioni per la vista si mescolano con l’adrenalina della guida. Sarei falso nell’affermare che EQS si muove con la stessa agilità delle moto che abbiamo seguito, le oltre tre tonnellate di stazza si fanno sentire. Posso però dire, senza paura di essere smentito, che il rollio in curva è molto limitato, gli inserimenti precisi e la trazione integrale, con i 365 cavalli e 800 Nm di coppia, consentono di divertirsi anche sui tornanti. Passiamo però dalla modalità Sport a quella Comfort e ci godiamo il panorama accarezzati dalla brezza e baciati dal sole che penetra dal tetto aperto. Valichiamo il confine tra Alto Adige e Trentino entrando a Sarnonico raggiungendo il Dolomiti.

Ci accoglie Nicola Dalpiaz, direttore e anima del circolo. Scegliamo di portare la vettura attraverso le buche di rientro del percorso per una questione di panorama. Le sospensioni pneumatiche Airmatic con regolazione adattiva dell’ammortizzazione possono alzare la EQS SUV di diversi centimetri in caso di necessità. Non ne abbiamo avuto bisogno e ci siamo divertiti nell’osservare i giocatori incuriositi nel vedere una vettura scorrazzare per il campo. 

 

Siamo rapiti dalla bellezza nella quale ci troviamo ed è semplicissimo per Diego scattare tutte le foto che ci servono. L’appetito si fa sentire e il ristorante del circolo ci permette di gustare i prodotti tipici che tanto anelavamo. Forte della mia frequentazione invernale, introduco Diego nel mondo della Radler, ma fatta con la Weizel scura. Tra gli sportivi la birra viene spesso utilizzata per il reintegro dei sali ed è un alimento completo che ovviamente, per via dell’alcol, deve essere bevuta con moderazione. 

Mentre la vettura si carica andiamo con sacca al seguito alla scoperta delle 18 buche del Dolomiti. È un percorso tecnico dove ogni colpo richiede attenzione, specie quando si gioca al green. Le prime nove buche si sviluppano tra boschi rigogliosi e presentano alcuni ostacoli d’acqua. Serve precisione ma anche lunghezza. Dopo il giro di boa però la vista si apre regalando panorami che permettono di dimenticare anche i colpi sbagliati. Le Dolomiti, con quelle bellissime del Brenta, sono lì a osservare e a farsi ammirare. Rientrando in club house ci accorgiamo che, così come ad Appiano, anche qui la lingua tedesca è presente in modo massiccio, ma austriaci e tedeschi sono simpatici. Scambiamo due chiacchiere e ci raccontano come: “Non siamo assidui frequentatori di campi pratica e gare, giochiamo per divertirci e stare in compagnia”. Li vediamo rientrando dal nostro giro seduti al bar, li salutiamo perché ci attende il viaggio di ritorno verso Milano.

L’auto ha batteria più che sufficiente per un rientro senza fermate per la ricarica e mentre rincasiamo riflettiamo su quanto sia stato fatto negli ultimi anni in termini di sviluppo. Sicuramente c’è ancora molto da fare, specie nel nostro Paese, ma oggi pianificare un viaggio in elettrico non è più impresa da cardiopalma e le infrastrutture di ricarica si stanno diffondendo molto rapidamente. Ad Affi, ad esempio, crocevia sulla rotta che porta verso il Brennero, ci sono stazioni per la ricarica a qualsiasi potenza. Quelle fast consentono di passare da 0 all’80% di ricarica in solo mezz’ora, garantendo così una percorrenza di oltre 400 chilometri alla Mercedes-Benz EQS SUV. 

Di fatto la svolta green sta prendendo piede sempre più velocemente ed è un piacere viaggiare senza avvertire rumore. I sedili ci massaggiano mentre percorriamo in direzione Milano l’autostrada A4 che si spegne dalla luce del sole. L’abitacolo della nostra SUV invece è un’enfasi di colore. Le strisce LED e la diffusione nella parte bassa completano il clima di rilassatezza. In questo contesto la frenesia si dimentica e il viaggio, immersi nel lusso della vettura diventa realmente un piacere.