Quando Garrick Higgo ha preso in scioltezza il par 5 della 12 domenica al Congaree Golf Club, nell’ultimo giro del Palmetto Championship, il giovane sudafricano ha fatto capire a tutti che per la vittoria finale ci serebbe stato anche lui.
La 12 è stata di fatto la buca che ha aperto la strada al primo successo di Higgo sul PGA Tour. Dopo una bomba dal tee di 333 metri, Higgo aveva un secondo colpo al green di soli 170 metri. Ferro 7 a meno di 3 metri dall’asta e due putt per il più facile dei birdie.
Il birdie al successivo par 3 della 14 da 7 metri ha fatto traballare le certezze del suo ultimo avversario, Chesson Hadley, a caccia del suo primo successo sul Tour in oltre sette anni.
Il 32 nelle ultime 9 buche di Higgo per il 68 finale ha messo la parola fine, regalando al sudafricano un titolo che ha sapore di storia. Solo un sudafricano infatti, niente meno che Gary Player, era riuscito a conquistare un successo sul PGA Tour a soli 22 anni.
Il suo tee shot monster dell’ultimo giro alla 12 non è però un caso. Il mancino di Johannesburg ha tirato drive potentissimi ogni giorno con uno record di ben 351 metri, chiudendo 4° nel ranking dei più lunghi del Palmetto Championship. La sua media drive è stata di 290 metri realizzata con il Titleist TSi3 9° di loft.
Legni a parte, Higgo ha impressionato anche con i ferri: con i suoi Titleist T100 e i wedge Vokey SM8 ha preso tre quarti dei green complessivi (54 su 72), 4° nel ranking dei green presi in regolarità e 11° nella classifica dei colpi guadagnati con l’approccio.
Questa la sacca con cui Higgo ha conquistato il Palmetto Championship:
Palla: Titleist Pro V1x
Driver: Titleist TSi3 (shaft Fujikura Ventus 6 Blue 6X 9° di loft)
Legno 3: Titleist TSi2 15° di loft
Ibrido: Titleist TSi3 18° di loft
Ferri (dal 4 al PW): Titleist T100
Wedge: Titleist Vokey SM8 (50°, 56° e 60°)
Putter: Scotty Cameron Phantom X 5.5